VITAMINA D:
Sapevate che la vitamina D, viene sempre più spesso indicata come “ormone del sole”?
In quanto micronutriente essenziale per la vita e per il benessere dell’organismo, in particolare indicata per la prevenzione dei problemi legati alla fragilità ossea ma non solo, svolge numerosi effetti pleiotropici esplicando una vasta gamma di attività fisiologiche.
La sua assunzione è possibile sia attraverso l’alimentazione, sia grazie all’esposizione solare ma dalle indagini condotte risulta tuttavia che in ogni parte del mondo è sempre maggiore il numero di coloro che ne sono carenti.
LA VITAMINA D NEGLI ALIMENTI:
Gli alimenti che contengono quantità significative di vitamina D sono in particolare:
l’olio di fegato di merluzzo, alcuni pesci grassi in particolare salmone, lo sgombro e le aringhe, tra le carni solamente il fegato ne contiene oltre il livello di tracce, le uova, i formaggi grassi e alcune specie di funghi.
Una delle modalità per aumentare l’apporto di vitamina D potrebbe essere aggiungerla agli alimenti ad esempio al latte vaccino.
La mancanza di vitamina D viene definita come ipovitaminosi D, la quale incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa a seguito della diminuzione dei livelli sierici di calcio e fosforo.
Nell’ambito femminine, la vitamina D è fondamentale in diverse fasi della vita:
- Le donne e la menopausa:
Durante la menopausa è importante prevenire l’osteoporosi, problematica multifattoriale correlata a cause genetiche, ambientali, nutrizionali e ormonali.
Il 30% delle donne si ammala di osteoporosi negli anni della menopausa e la diagnosi si effettua con una misurazione indolore delle densità ossea.
Il “valore T” così ottenuto viene confrontato con il valore medio tipico delle ossa delle donne giovani e il rischio di frattura è tanto più elevato quanto più basso è questo dato.
L’osteoporosi è caratterizzata da alterazioni della struttura ossea dovuta alla perdita della loro densità, nel tempo difatti diventano sempre più deboli e porose.
Tra i fattori che causano questa patologia ritroviamo non solo i fattori genetici, l’età, o l’ingresso precoce nella menopausa (< 45 anni) ma anche i fattori dietetici, in particolare legati ad una carenza nel corso della vita di calcio, vitamina D, ma anche magnesio e fosforo.
La vitamina D favorisce sia i normali livelli di calcio nel sangue sia l’assorbimento e l’utilizzo del calcio e del fosforo permettendo il mantenimento di ossa e denti normali.
In particolare la vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale e ne riduce l’escrezione con le urine, agisce anche direttamente sullo scheletro promuovendone la crescita fisiologica e aiutandone il continuo rimodellamento, fondamentale per garantire le proprietà strutturali, l’elasticità e la forza dell’osso.
È importante conoscere il ruolo del calcio e della vitamina D per prevenire o limitare l’osteoporosi assicurando alle proprie ossa il fabbisogno di tali nutrienti con la dieta, con l’integrazione o con entrambi.
- Le donne e la gravidanza:
Durante la gravidanza e l’allattamento la vitamina D è preziosa per l’assorbimento del calcio e dunque per la salute delle ossa e, in gravidanza, è fondamentale per la mineralizzazione dello scheletro del feto.
Alcuni studi, suggeriscono che la vitamina D possa svolgere un’azione protettiva nei confronti di alcune malattie legate alla gravidanza.
Basse concentrazioni di vitamina D sono, difatti, state associate sulla base di studi di osservazione di tipo epidemiologico a diverse condizioni sfavorevoli.
- Diabete gestazionale
- Preeclampsia
- Parto pretermine
- Restrizione della crescita fetale
- Vaginosi batterica
La carenza di vitamina D durante la gravidanza, inoltre, può avere conseguenze spiacevoli a livello delle cellule nervose, non soltanto del nascituro ma anche nella madre stessa. Può infatti aumentare il rischio che quest’ultima rimanga vittima della depressione post-partum.
- Le donne e il peso corporeo:
La vitamina D appartiene al gruppo delle vitamine liposolubili ovvero vitamine che il nostro corpo può immagazzinare nel tessuto adiposo.
L’ipovitaminosi D e l’obesità sono due problematiche correlate, numerosi studi hanno, difatti, abbinato un deficit di vitamina D con l’aumento del BMI (indice di massa corporea) e quindi del sovrappeso.
Le donne in sovrappeso presentano un rischio maggiore di ipovitaminosi D per due motivi:
- Se la percentuale di adipe è molto elevata rispetto al totale della massa corporea, la vitamina D viene sequestrata dal tessuto adiposo e non è più a disposizione dell’organismo o lo è in misura limitata.
- Il secondo motivo per cui la popolazione sovrappeso corre un rischio maggiore di incorrere in ipovitaminosi D è dato dal minor desiderio di stare all’aperta e muoversi, indotto non soltanto dall’aumento di peso ma anche dall’indebolimento della muscolatura.
Articolo di Alice Dunin